Al via la diciassettesima edizione de LA VALIGIA DELL’ATTORE, la manifestazione incentrata sul lavoro d’attore e dedicata alla figura di Gian Maria Volonté. Ideata da Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu e organizzata dall’Associazione Quasar sull’isola di La Maddalena, in Sardegna, l’iniziativa si svilupperà quest’anno interamente nella suggestiva cornice della Fortezza I Colmi, attraverso i consueti incontri mattutini delle ore 11.00 e le proiezioni serali alle ore 21.15, tutti curati e presentati dai critici Boris Sollazzo, Fabrizio Deriu e Fabio Ferzetti, con la partecipazione di ospiti legati alla programmazione 2020.
Tra memoria storica, nuove produzioni sarde e film di attualità legati alla stagione in corso, il festival avrà luogo dal 27 luglio al primo agosto, anticipando per il primo anno il ValigiaLab, laboratorio incentrato sulle tecniche attoriali che si svolgerà invece dal 2 al 9 agosto sull’isola di Caprera con la conduzione del regista Daniele Luchetti.
Gli appuntamenti saranno ad ingresso libero ma con prenotazione obbligatoria al numero 349 6870688, nel rispetto delle normative legate all’emergenza Covid-19.
Si inizierà il 27 luglio con la proiezione de L’ultimo pizzaiolo di Sergio Naitza, un film-documentario che colma il vuoto di un certo modo di fare cinema, analizzando il mestiere di colui che manovrava le pizze dei film per le proiezioni in sala; un omaggio al “cinema perduto” che sarà presentato dal regista insieme a Pino Boi, uno degli ultimi proiezionisti nelle sale del cagliaritano.
A seguire, nel corso della stessa serata, un film personale e poetico ispirato al romanzo breve di Jean Giono L’uomo che piantava gli alberi, pubblicato nel 1953: si tratta di The man of trees incentrato sulla figura di un contadino, allevatore artista e animatore del giardino d’arte di Molineddu, nel sassarese, e del suo mondo incantato che fa dialogare il corpo con la mente: a presentarlo sarà l’intero staff guidato dal regista dell’opera, Salvatore Manca.
Spazio al restauro e alla rievocazione dell’immaginario storico collettivo con la proiezione, il 28 luglio, del film I sette fratelli Cervi, un film girato nel 1967 da Gianni Puccini che racconta con profondità ed onestà una delle pagine più nere e vergognose della guerra di liberazione combattuta nel nostro Paese a partire dal settembre del 1943: la storia dei sette fratelli Cervi, contadini cattolici italiani, che divennero comunisti e combatterono per la giustizia e la libertà contro il fascismo. Il cast del film comprende attori del calibro di Gian Maria Volontè, Carla Gravina, Lisa Gastoni, Riccardo Cucciolla, Renzo Montagnani, Serge Reggiani, Duilio Del Prete, Don Backy e Gino Lavagetto: quest’ultimo sarà eccezionalmente presente a rievocare l’opera insieme a Iefte Manzotti dell’Istituto Alcide Cervi.
I giovani ragazzi della Scuola d’Arte cinematografica “Gian Maria Volontè” hanno realizzato invece il film L’ultimo piano, un lavoro “corale” a più mani con un punto di partenza comune: l’esigenza di raccontare il presente dei loro coetanei con le sue ansie, incertezze e sfumature. Dell’opera, il 29 luglio, parlerà Francesco Acquaroli, che vi recita come “special guest”.
Un dramma umano e familiare visto attraverso gli occhi di un’adolescente in un racconto intenso ambientato in una Sardegna rurale e con un cast tutto sardo è L’Agnello, film di esordio sul grande schermo di Mario Piredda, presente al festival il 30 luglio insieme ai due attori principali, Nora Stassi e Luciano Curreli. A far da sfondo alla vicenda sono i contrasti di un’Isola con i suoi paesaggi invernali dai colori sbiaditi, scenario in cui si sviluppano le piccole battaglie contro le avversità della vita dei protagonisti.
Daniele Luchetti salirà sul palco de I Colmi il 31 luglio a presentare il laboratorio da lui diretto e con lui ci sarà anche Andrea Micciché, presidente della Nuova Imaie, partner dell’iniziativa. A seguire, il regista introdurrà la proiezione del suo recente film Momenti di trascurabile felicità, un’opera che analizza il contesto sociale e affettivo di una felicità conquistata, apparentemente trascurabile, ma che nasce dai piccoli gesti, dalla capacità di accettare l’altro nonostante i suoi limiti e che vede il personaggio principale, interpretato da PIF, riscoprire gradualmente alcune verità imprescindibili.
A concludere la manifestazione, il primo agosto, sarà la serata dedicata al Premio Volontè che quest’anno sarà consegnato a Pierfrancesco Favino, presente anche per introdurre il suo ultimo film Hammamet, ispirato all’ultimo periodo della vita di Bettino Craxi, insieme ad uno degli attori del cast, Luca Filippi.
“Siamo molto contenti di poter conferire il nostro più sentito riconoscimento ad un’interprete che ha dimostrato negli anni una passione profonda e una grande preparazione in ruoli di ogni entità, spessore e difficoltà – hanno dichiarato gli organizzatori – Il suo percorso artistico, sviluppato nel corso di anni con dedito studio e attenzione ai linguaggi che la società dello spettacolo ha gradualmente trasformato, è perfettamente consono al valore del nostro festival che pone in primo piano la recitazione in proposte qualitative e originali in grado di far interagire memoria, attualità e futuro”.