Torna il premio Vivere a #sprecozero con due riconoscimenti speciali per i “maestri innovatori” in tempo di lockdown, che vanno alla Onlus Maestri di Strada, da oltre 20 anni impegnati nei quartieri degradati di Napoli e artefice di progetti per l’educazione alimentare di studenti e famiglie; e alla maestra Francesca Sivieri, che ha organizzato iniziative di lettura per gli studenti nelle opportune sedi “open air” di Prato a fine lockdown, restituendo centralità e stimoli ai più piccoli. Ai progetti di sostenibilita’ e di educazione alimentare messi in campo da Maestri di Strada e dall’istituto scolastico della Maestra Francesca andranno due borse di studio erogate dall’artista Veronica Pivetti, la “Prof.” più nota e amata della tv italiana, ambasciatrice di buone pratiche 2020.
Partita l’edizione 2020 del Premio Vivere a #sprecozero promosso con il Ministero dell’Ambiente dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market. Fino al 15 settembre spazio a enti pubblici, scuole, imprese, cittadini e associazioni per candidare i loro progetti e le buone pratiche di ogni giorno, anche solo con un tweet. Dieci le categorie in campo, dalla biodiversità – priorità tematica scelta dalle Nazioni Unite – alla Dieta Mediterranea, dalla prevenzione sprechi nell’ortofrutta alla nuova categoria “Pagine di sostenibilità”, dedicata ai saggi pubblicati nell’ultimo anno sul tema delle buone pratiche di economia circolare. Dettagli e indicazioni per la propria candidatura sul sito sprecozero.it
«È molto importante sostenere le buone pratiche su ambiente e consumo sostenibile e questo premio è un’occasione per sensibilizzarle – ha dichiarato il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut – Lo spreco alimentare è una questione etica, sociale, economica ed ambientale che va affrontata con progetti di networking concreti e che si inserisce nei grandi temi della sostenibilità e della circolarità delle risorse, che ci vede in prima linea come Governo e come Ministero dell’Ambiente. Per raggiungere gli obiettivi 2030 dettati all’Agenda ONU, in particolare il 12 e 13 che sono legati al cibo e prevenzione dello spreco e ai cambiamenti climatici, dobbiamo puntare al coinvolgimento di tutta la collettività, dagli enti pubblici alle imprese, alle scuole, con la definizione di obiettivi mirati e misurabili in termini di riduzione emissioni e diminuzione di impatto ambientale».
«Proprio dalle scuole deve partire la rigenerazione culturale in tema di ambiente e sviluppo sostenibile – ha spiegato Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero – Sette italiani su 10 chiedono l’educazione ambientale dai banchi di scuola, e con l’introduzione dell’educazione civica nei programmi noi chiederemo 7 ore da non sprecare: una al mese, per fare educazione alimentare in classe e formare cittadini capaci di rapportarsi al cibo e alla sua fruizione». Intanto il 68% degli italiani si dichiara molto piu’ sensibile oggi, che 10 anni fa, rispetto ai temi ambientali, e il 57% dichiara di aver imparato proprio dai dati sullo spreco a gestire meglio il cibo (fonte Oss. Waste Watcher 2020).
Il Premio Vivere a #sprecozero, con il patrocinio del World Food Programme, è sostenuto dai reference partners ENI e Federcasse – Emil Banca, in collaborazione con Alce Nero, Conapi Mielizia, Conad, Camst, Hera, Natura Nuova, Assomela, Whirlpool, Unitec, Gio’Style.
Info e bando Premio Vivere a spreco zero 2020: sprecozero.it