Ugl regionale ha ritenuto doveroso ed opportuno, ancora una volta, compulsare il Presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, al fine di offrire la propria visione ed il proprio contributo in un momento altamente difficile per la vita della città di Napoli e della Campania intera amplificata da un evidente scollamento dei rapporti istituzionali e politici nella città di Napoli i cui effetti negativi rischiano di ricadere unicamente sui cittadini partenopei.
Ugl regionale, nel reiterare precedenti comunicazioni inoltrate nelle settimane e nei giorni scorsi, ha voluto sottoporre all’attenzione del vertice istituzionale della Campania la seguente comunicazione a firma del segretario regionale UGL- Campania Gaetano Panico, che sarà seguita, in caso di incontro, da ulteriore proposte.
“Egregio Presidente,gli ultimi avvenimenti relativi alla crisi sanitaria riveniente dalla propagazione del Covid-19, non possono più indurci alla prudenza, ma tutti siamo chiamati a dare il proprio contributo. Non appartengo alla categoria dei faziosi ad ogni costo, purtuttavia non posso in questa fase, come già preannunciato in analoghe missive precedenti, non rilevare come la confusione regni sovrana, rischiando di mettere a repentaglio l’intera struttura sociale campana. Da quando Lei ha annunciato, urbi et orbi, la volontà di fermare l’intero motore della Campania nella Sua conferenza stampa, i fatti hanno cominciato ad assumere i connotati della pietra rotolante, fino al punto da capire che un intervento socio economico per la Campania, di derivazione governativa, non sarebbe stato concesso. Niente è stato come preannunciato, al di là delle manifestazioni di volontà. Il lockdown regionale è stato sostituito dal balletto dei colori, come una giostra che gira di continuo al luna park. Giallo, arancione e rosso hanno fatto entrare la società campana, insieme a quella nazionale, nel circuito della preoccupazione e dell’ansia per il futuro. Le scuole, gli ospedali e l’economia turistica, in particolare, sono diventati il terreno di uno scontro istituzionale che, a mia memoria, non ha riscontri nel passato. Già questo meriterebbe una attenzione più profonda. Ma anche il balletto dei numeri sulle terapie intensive e sui posti letti attivati risulta ormai stucchevole che, per la verità, Lei non chiarisce a sufficienza. Non di certo deve farlo a me, ma ai cittadini campani che appena cinquanta giorni fa le hanno concesso un suffragio di stampo bulgaro. Avvilire Napoli, il suo hinterland, la Campania intera con proclami dannunziani non è più sufficiente. Ora è il tempo di dare risposte alla sofferenza che sale dal territorio di cui mi permetto di farmene interprete soprattutto con riferimento al mondo dell’economia legata all’intera filiera turistica (ristoranti, pub, pizzerie, enoteche, pasticcerie, etc) che fino ad oggi ha retto la vita di larga fetta della società campana e napoletana, in particolare. L’applicazione delle misure di contenimento della pandemia, in uno strettissimo intreccio tra questione sanitaria e crisi economica, impatta violentemente sul tessuto sociale campano già variamente compromesso e provato. Vorrei tanto stare qui a chiederLe unicamente di incontrarLa per un confronto. Qui invece La invito solamente ad assumere provvedimenti per la salvaguardia dell’intero tessuto produttivo campano. Gli ospedali napoletani e campani, nonostante il mistero dei numeri in materia, sono allo spasimo e gli operatori sanitari, veri e propri eroi di una guerra da vincere, sono allo sfinimento. Questo è il tempo di un’azione corale per salvare il sistema sanitario e produttivo, con particolare attenzione a quello turistico e gastronomico. Egregio Presidente, sono consapevole del particolare momento che ci tocca vivere e della difficoltà che Lei è chiamato ad affrontare, nell’affidarmi anche alla sua coscienza di amministratore pubblico e di essere umano, Le voglio assicurare che non mancherà mai il sostegno propositivo e la collaborazione attiva della scrivente organizzazione sindacale nell’interesse esclusivo dell’intera regione Campania. Tenuto conto che già nel recente passato ho avuto modo di inviarLe alcune nostre proposte, Le richiedo, con le modalità attualmente consentite, di incontrarLa per poter sottoporre i nostri ulteriori contributi che riteniamo utili per l’intera Campania.”