L’Umanità nel corso della sua esistenza è andata sempre alla ricerca del perchè della sua stessa esistenza e di come poter vincere il suo vero nemico, la morte.
Filosofi, aruspici, vaticinatori, profeti, imperatori, in oriente ed in occidente hanno, da sempre, tentato di dare risposte per assecondare la sete di sapere ma anche per tentare di giustificare i vari poteri temporali facendo risalire alla divinità la propria stessa ragione di esistenza.
Fedi e credenze sono state, nel corso dei secoli, asservite a fare da stampella ad ideologie economiche e politiche che nulla avevano a che spartire con la devozione per il Dio-Creatore.
Non è stato sufficiente Mosè a ricordare all’Umanità quale dovesse essere il proprio percorso salvifico, è dovuto incarnarsi la Divinità per diventare uomo tra gli uomini, provando gioia e sofferenza come un uomo qualsiasi.
Gesù Cristo è venuto a portare un Verbo che per l’Umanità ha rappresentato una rivoluzione culturale, inaugurando la religione dell’Amore. L’Amore per tutti, a cominciare dal proprio nemico.
Un valore che fatica, ancora oggi, a penetrare nei mondi in cui il potere ed il denaro diventano obiettivi di vita e per i quali si combatte, si tresca e si muore.
Cristo diventa il vero rivoluzionario della storia nel momento in cui comincia a predicare di amare se stessi e gli altri allo stesso modo. E, come un rivoluzionario, viene mandato a morte dai poteri del tempo, religiosi ed imperiali, per zittirlo e non fargli dire il Vero.
L’Uomo muore su una Croce, tra atroci sofferenze, lasciando disperati e smarriti seguaci ed amici.
Tuttavia, Cristo non è venuto per far vincere la Morte, ma per dare all’Umanità il messaggio che l’abisso del silenzio eterno della morte può essere vinto. E Lui risorge, assicurando la Salvezza eterna dell’Uomo.
La Pasqua non è solo il simbolo di un mondo che intende cambiare rotta, ma è anche un messaggio di pace, come ha dimostrato il Papa argentino andando in Iraq, dove sono stati trucidati e massacrati i cristiani, in nome di un “dio” piegato a diventare simbolo di morte, ed incontrando una delle più alte autorità religiose islamiche, a significare che le religioni non servono a dividere ma a unire l’Umanità nella venerazione dell’unico Dio-Creatore.
La Pasqua cristiana, quindi, è il giorno che fa la differenza è il giorno che apre le porte della felicità. Di una felicità illuministica dove l’uomo e la ragione diventano centrali nel piano salvifico del Dio-Creatore
La sconfitta della morte, il falso che arretra rispetto alla realtà. Senza questo giorno un credo, una fede, una religione, non sarebbe che un semplice pensiero filosofico.
Qui si situa il vero discrimine tra il Cristianesimo di Gesù Cristo e il resto delle religioni, la gran parte delle quali non sono altro che uno spin off del cristianesimo.
Gesù ha cambiato la narrazione del mondo ed ha spiegato che non ci sono nemici, ma una umanità che desidera amore perché essa è stata creata da Dio per amare e per raggiungere la felicità eterna. Il premio non è il Paradiso, nella sua versione dantesca, non è il fiume di latte coranico e nemmeno un mondo ultraterreno analogo a quello che l’Umanità vive nella sua dimensione terrena, tutt’altro!
Il premio finale è quello della riunificazione dell’anima (spirito, energia o che dir si voglia) con il Creatore che, a sua volta, non è l’uomo barbuto che l’arte ci tramanda ma solo e puro spirito, solo immaterialità. L’essere umano gli somiglia proprio perché la sua vera essenza non è la fisicità ma lo spirito.
Dio e’ il Creatore di tutto che, a sua volta, non è stato creato da nessuno e da niente. A lui (senza la pretesa di identificarlo come persona) l’umanità e’ destinata a ritornare, risorgendo in una nuova ed eterna vita.
Pertanto a Voi tutti, a tutte le sedi di Fmpi, a tutte le imprese associate, ai tanti lettori di ImpresInforma, agli amici, ai collaboratori e anche a chi non lo è, giunga da parte della Federazione Medie e Piccole Imprese l’augurio di una feroce felicità e di una profonda capacità di ritrovarsi per rilanciare, anche in questo periodo difficile a causa delle tristi e note vicende sanitarie legate al Covid-19, il desiderio e la bramosia di creare comunità solide intorno alla consapevolezza che la salvezza è data a tutti, ma la felicità, quella vera, è data a chi pensa e ragiona a beneficio di tutti.