Il Mondo del Lavoro è fortemente influenzato dallo stato di salute della collettività e, inverosimilmente, è vero pure l’opposto : le condizioni del luogo in cui si lavora spesso generano conseguenze sulla salute delle persone , come tristemente verifichiamo quotidianamente in merito alla diffusione del Covid.
Negli anni si è legiferato in merito all’applicazione delle migliori condizioni ambientali sui luoghi di lavoro e il D.LGS 81/08 ha determinato le regole per la tutela della salute del lavoratore attraverso azioni di monitoraggio , formazione ed interventi atti a prevenire non solo gli infortuni accidentali quanto tutte le condizioni alle quali il lavoratore è sottoposto , sia esso in una industria quanto in qualsiasi altro luogo.
Nelle intenzioni del Legislatore si è proceduto a porre condizioni fisiche idonee a tutelare la salute dei lavoratori ma si è dato poco, pochissimo, rilievo e poca attenzione all’unico elemento comune a tutti ed a tutti gli ambienti, indispensabile per tutti … L’ARIA CHE SI RESPIRA !
Invisibilmente pericolosa se non adeguatamente controllata.
E’ troppo banale pensare all’aria ovvero ciò che mediamente respiriamo 22.000 volte al giorno facendone passare nei nostri polmoni quotidianamente circa 12.000 litri di ossigeno.
La qualità dell’aria indoor è un tema fondamentale nei luoghi di lavoro e, finalmente, anche nel PNP 2020- PIANO NAZIONALE PREVIDENZA, adottato il 6 agosto 2020 in Conferenza Stato-Regioni, se ne dà ampio rilievo.
Da oltre 30 anni a livello mondiale si parla delle conseguenze sulla salute del così detto EDIFICIO MALATO.
La sindrome degli edifici malati nasce proprio negli uffici e non nelle abitazioni.
Ancora adesso sono poche, pochissime, le realtà produttive che affrontano la tematica, sottovalutando che essa possa rappresentare una leva competitiva attraverso l’incremento della produttività, la riduzione degli errori, l’aumento della soddisfazione, la riduzione dei giorni di assenza per malattia.
Dal 2010, il Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor (GdS), diretto dal Dott. Gaetano Settimo, istituito presso l’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA‘, sta lavorando per fornire documenti tecnico-scientifici condivisi al fine di consentire azioni armonizzate a livello nazionale .
I lavori del GdS costituiscono un concreto punto di riferimento per gli operatori di settore, in particolare per la elaborazione di documenti per fornire un pratico contributo alla soluzione dei problemi legati alla complessa tematica della qualità dell’aria indoor negli ambienti di lavoro diversi da quelli tipici delle produzioni industriali.
Naturalmente, il GDS Aria INDOOR è in prima linea sulle attività idonee ad arginare l’effetto devastante dell’attuale pandemia e a redigire i piani di azione sui comportamenti da tenere nei luoghi di lavoro; ne è un esempio il Rapporto ISS COVID-19 • n. 5/2020 Rev.2 del quale a breve sarà pubblicata la nuova versione.
Alcune regole DEVONO essere dettate più che dai DECRETI semplicemente dalla legge del BUON SENSO e dalle azioni che ogni individuo deve mettere in opera per salvaguardare la propria e l’altrui salute.
Ad esempio, banale e scontato per quanto FONDAMENTALE, una regola su tutte da osservare sui luoghi di lavoro: AREARE COSTANTEMENTE I LOCALI APRENDO LE FINESTRE !
Cosa fare, invece, in quei luoghi dove non si possono aprire le finestre ?
La qualità dell’aria INDOOR, deve essere assolutamente la costante di ogni azione mirata alla salubrità dei luoghi dove si lavora e dove si vive !