In base alla stima preliminare, nel primo trimestre il Pil italiano ha segnato un calo congiunturale dello 0,4% (-1,8% nel trimestre precedente), inferiore comunque alla flessione sperimentata dall’area euro.
Questo risultato ha sintetizzato un aumento del valore aggiunto dell’industria e una diminuzione di quello delle attività dei servizi,
ancora condizionati dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria.
Dal lato della domanda, si è registrato un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
Con riferimento all’industria in senso stretto, l’aumento congiunturale segnato a gennaio è stato seguito da una sostanziale stabilizzazione a febbraio e a marzo (rispettivamente +0,1% e -0,1%), determinando un miglioramento nel primo trimestre (+0,9%) cui ha contribuito la ripresa dei beni di consumo non durevoli e intermedi (+1,1% per entrambe le componenti).
A febbraio, il settore delle costruzioni ha registrato un nuovo deciso incremento della produzione (+1,4% la variazione congiunturale dell’indice destagionalizzato), ritornando ai valori pre-crisi.
Tuttavia, su base trimestrale l’indice ha segnato un aumento più contenuto (+0,6% tra dicembre 2020 e febbraio 2021 rispetto al trimestre precedente). I segnali di miglioramento del settore delle costruzioni appaiono legati ai provvedimenti a favore delle ristrutturazioni mentre i permessi di costruire avevano segnalato, nei primi tre trimestri del 2020, una forte riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, più accentuata per la superficie dei fabbricati non residenziali (-33,2%) rispetto a quelli residenziali (-12,6%).
A febbraio, nonostante la forte decelerazione degli scambi mondiali, le esportazioni italiane di beni hanno mostrato una crescita moderata (+0,3% la variazione congiunturale) e le importazioni sono aumentate dell’1,2%.
Alla buona performance delle vendite nei mercati Ue si è contrapposta la più debole dinamica delle esportazioni verso i mercati extra Ue che, tuttavia, hanno mostrato a marzo una diffusa ripresa (+2,5% rispetto a febbraio), sostenuta dall’eccezionale aumento per i beni energetici (+65,2%, +1,1% la variazione al netto dell’energia) e la crescita per i beni intermedi (+3,5%) e strumentali (+1,1%). Rispetto ai mercati extra Ue, tra gennaio e marzo il saldo della bilancia commerciale è rimasto positivo (+10,7 miliardi).
Le aspettative per i prossimi mesi suggeriscono un generalizzato miglioramento.
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un deciso progresso, proseguendo il percorso positivo iniziato a dicembre 2020.
La fiducia delle imprese è salita in tutti i settori, in modo più marcato nel commercio e nell’industria manifatturiera. In quest’ultima, il miglioramento è stato diffuso a tutte le componenti dell’indice, mentre nelle costruzioni ha riguardato solo i giudizi sugli ordini. Le attese sugli ordini hanno fornito il contributo maggiore al recupero della fiducia delle imprese dei servizi di mercato.