DEMOGRAFIA D’IMPRESA: NUOVE REGISTRAZIONI E FALLIMENTI – I TRIMESTRE 2019-II TRIMESTRE 2021

L’Istat ci fa sapere che nel secondo trimestre 2021 le registrazioni di nuove imprese segnano un ulteriore aumento congiunturale (+3,2%), dopo quello del trimestre precedente, in particolare le nuove registrazioni sono state 78.260 mentre i fallimenti sono stati 2.380.

Sempre su base congiunturale, rispetto al primo trimestre i fallimenti si riducono dell’8,9%, dopo la risalita registrata nei trimestri precedenti. La forte riduzione dei fallimenti, avvenuta nel secondo trimestre, è connessa, in particolare, al cd. Decreto Liquidità, entrato in vigore il 9 aprile 2020, che ha bloccato fino al 30 giugno la possibilità di dichiarare fallimento e lo stato di insolvenza.

Allo scadere di tale vincolo e con la riapertura dei tribunali amministrativi, i fallimenti hanno segnato purtroppo un immediato rimbalzo, proseguito nel quarto trimestre.

Al netto dei fattori stagionali, nel secondo trimestre 2021 il numero di registrazioni ha superato i livelli antecedenti la crisi (quarto trimestre 2019) solo nelle costruzioni, nei servizi finanziari, immobiliari e professionali e in quelli di informazione e comunicazione; per gli esercizi ricettivi e la ristorazione, le registrazioni sono invece tuttora molto inferiori ai livelli pre-pandemici del quarto trimestre 2020 (-41,4%); lo stesso accade nei servizi di trasporto e magazzinaggio (-24,8%), nell’industria in senso stretto (-20,7%) e nei servizi sanitari, assistenziali, di intrattenimento e di cura alla persona (-14,2%).

Nel secondo trimestre di quest’anno le registrazioni di nuove imprese, che sono ancora inferiori del 40,6% rispetto al livello medio del 2019, registrano un calo congiunturale del 5,7%, annullando in buona misura il risultato positivo del trimestre precedente. Molto penalizzati anche i servizi di trasporto che flettono del 5,7% e i cui livelli risultano del 23,2% inferiori a quelli medi del 2019.

Rispetto al primo trimestre dell’anno, il numero di procedure fallimentari si riduce in tutti i settori. Risultano in aumento solo nei servizi sanitari, assistenziali, di istruzione, intrattenimento e di cura alla persona, dove salgono del 3,9%.

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