E’ ANDATO VIA UN GRANDE ITALIANO, IN TUTTO, NEL BENE E NEL MALE (SE C’E’ STATO)

Non ho mai voluto conoscere Silvio Berlusconi, pur avendo avuto mille opportunità. Non perchè non ne apprezzassi le qualità imprenditoriali ed umane. Semplicemente perchè mi sembrava giunto nel pianeta della politica italiana come un extraterrestre atterrato sulla terra quando essa era abitata ancora dagli uomini delle caverne. La modernità di Berlusconi al cospetto di questo mondo legato alle vecchie ideologie del novecento e alla vecchia comunicazione politica era semplicemente impressionante. E lui ha spazzato via il vecchio sostituendolo, però, non con proposte politiche ed ideologiche diverse ma solo con il suo immenso carisma e le sue indubbie capacità.

Il suo apparato ideologico ed il quadro di valori di riferimento era molto semplice, si caratterizzava solo per essere un anticomunista.

Quasi nulla del perimetro dei valori iniziali con cui fondò Forza Italia ha trovato successivamente, negli atti di governo, concreta attuazione ed esecuzione. L’ideologia liberale, la classe dirigente inizialmente selezionata erano più il frutto di intuizioni e di sensazioni che non di un credo politico saldo intorno a valori ben definiti. Ma per lui tutto questo contava poco e lo dimostrato facendo fare un passaggio che i partiti dell’epoca non conoscevano, ancorati come erano alla coralità delle decisioni mentre lui ha proposto un partito verticistico dove le riunioni si organizzavano per assumere decisioni già assunte da lui. Un partito azienda che non è sempre e solo un giudizio negativo. Questo partito inventato dal nulla riesce a sdoganare la destra che era stata marginalizzata dal dopoguerra nel ghetto della inutilizzabilità parlamentare. La destra italiana finalmente esce dal ghetto e, aggiornando un pò il proprio corredo ideologico, diventa forza di governo e lo diventa anche la Lega che all’epoca si proponeva come forza secessionista. Berlusconi compie il miracolo di tenerli insieme. Mica era facile e soprattutto scontato.

Nicola Di Iorio

Non poteva di certo andare d’accordo a lungo con i politici di vecchio stampo, seppur giovani all’epoca, come Fini e Casini che, invece, erano espressioni di mondi politici che Berlusconi aveva utilizzato nel periodo di Craxi ma di cui non condivideva nulla.

Forza Italia era un partito a sua immagine e somiglianza come, del resto, lo erano tutte le sue aziende, a cominciare da quelle televisive fino a quelle sportive.

Non ho mai tratto di lui un profilo negativo. Il suo essere imprenditore, con i suoi alti e bassi e con la cultura del rischio come bussola di orientamento, lo hanno reso impermeabile ad ogni assalto alla sua persona e a ciò che creava. Questo me lo ha reso sempre simpatico.

Non l’ho apprezzato molto, invece, quando decise di cambiare la sua classe dirigente iniziale sostituendola di fatto con stelle, stelline e strarlette di ogni tipo, forse preso da un rigurgito di onnipotenza, qualche volta anche giustificato, per la verità. Era troppo bravo a fare le cose e quindi si poteva permettere anche di mandare in soffitta chi invece come unica arma aveva solo il pensiero.

E’ stato un mediatore, un commerciante, un piazzista ma sempre ad altissimo livello. Far stringere la mano a Bush con Putin a Pratica di Mare è stato il suo capolavoro vero in politica estera che però non ha avuto seguito se non attraverso una sua personale amicizia con Putin. Chissà quante ne hanno combinato insieme quei due ma qualunque cosa avranno fatto Berlusconi non avrebbe mai deflettuto dall’essere un filoamericano e un filo israeliano, pur rispettando Putin. Insomma, viene fuori l’anima commerciale di Berlusconi capace di vendere qualsiasi cosa a tutti ma mantenendo saldi i suoi principi.

Molti hanno scritto e discettato sull’origine della sua ricchezza. Francamente devo dire che qualunque fosse la provenienza dei capitali iniziali, e anche successivi, importa poco, per quanto mi riguarda. Importa molto di più l’utilizzo che ha saputo farne ed in questo è stato un vero drago, un vero maestro, un grande.

Con lui la magistratura italiana ha commesso il peccato della demonizzazione sfiorando il ridicolo quando gli fece consegnare un avviso di garanzia mentre presiedeva il G7 a Napoli. Ma dove poteva scappare un presidente del Consiglio? Non si poteva attendere la fine della riunione dei Grandi della Terra? Insomma un minimo di bon ton.

Il suo rapporto con le donne è un capitolo a parte e degno di trattati di psicanalisi. Le donne per lui non erano semplici oggetti, non erano strumenti del piacere maschile, come qualcuno ha potuto immaginare ma erano una sfida e la sfida la conduceva, lo che è un paradosso, ciò che dico, sul piano della parità di genere in quanto esse appartenevano ad un pantheon in cui il mondo maschile, romantico e belluino al tempo stesso, si confrontava, da pari a pari, con quello femminile, anch’esso caratterizzato da romanticismo e da legami con la sfera della materialità, quindi belluino. Pur con qualche matrimonio di troppo ha sempre saputo preservare il rapporto con tutti i figli. Un grande davvero.

Quando ha fatto il suo salto del Rubicone ed è diventato, anch’egli, un politico di professione lo ha fatto a modo suo. Sempre una spanna sopra gli altri. Nessun paragone è proponibile con la classe parlamentare attuale. Era un gigante di intelligenza.

Insomma, a mio parere, Berlusconi ha rappresentato tutto ciò che l’uomo può essere su questa terra, di bello e di non bello. Tutto fatto però ad altissimi livelli, dove solo lui poteva e sapeva stare. Quando veniva battuto da Prodi lo faceva con classe e stile perchè sapeva di perdere con un politico anch’egli non ortodosso, più un consulente di altissima qualità che un politico di vecchio stampo. E sapeva che la volta successiva si sarebbe presa la rivincita. E così è stato sempre.

Resterà un grande vuoto non solo nella politica, ma anche nell’economia, nello sport e nel costume italico. Resterà un vuoto anche per i suoi detrattori e per i suoi nemici che, nel tempo, hanno beneficiato di tale posizione. Costoro avranno difficoltà a ricollocarsi e riposizionarsi.

La storia provvederà a fare giustizia dei suoi comportamenti politici e personali ma una cosa è certa, è stato un grande italiano, quello che tutti avremmo voluto essere, con tutti i pregi e i difetti di ogni essere umano, ma tutti elevati sul trono dell’eccellenza. E’ andato via un grande italiano e a lui non può che andare rispetto e preghiera mentre ai familiari, ai suoi amici e al suo partito va tutto il nostro cordoglio esprimendo le più sentite condoglianze.