E’ vero come affermano in molti, sarà un Natale da ricordare, per varie ragioni. Una delle ragioni è che questo periodo natalizio, a causa del propagarsi del Covid-19, dovrà essere trascorso in una condizione di isolamento ed intimità. I provvedimenti governativi, emanati sotto la spinta di una pandemia che non si arresta facilmente e che continua a mietere contagiati e vittime, hanno colorato di rosso l’intera penisola italiana, annunciando limitazioni e ristrettezze di ogni genere.
Naturalmente sono provvedimenti e misure che incidono soprattutto nel patrimonio affettivo di ognuno creando disorientamento e un’atmosfera rarefatta e sospesa. Ma sono provvedimenti necessari per evitare gli errori commessi durante il periodo estivo. Speriamo che bastino e che ci portino in salute al vaccino prossimo venturo.
Sappiamo che le economie mondiali sono state duramente colpite. Le conseguenze non sono ancora facilmente valutabili. Tutto sembra essere contro il futuro se non fosse che l’umanità ha attraversato dolori e pericoli immani, in ogni tempo, e non si è mai arresa, anzi ha saputo trarre dalle difficoltà la spinta per spostare in avanti i confini delle conoscenze e delle ricchezze.
Nel nostro tempo, tutti conoscono l’utilità dell’utile. Pochi ricordano, da altri tempi, l’utilità dell’inutile. Nel nostro tempo tutti constatano la visibilità del visibile. Pochi ammettono, come era normale in altri tempi, la realtà dell’invisibile. Per oltre due secoli è sembrato un errore di contabilità iscrivere a bilancio l’eterno, l’invisibile, misurare e numerare pascoli ultraterreni e anime ardenti.
L’antico pensiero greco, all’origine della cultura occidentale moderna, precisava che “il principio degli esseri è l’infinito, da dove gli esseri umani hanno origine”. L’umanità odierna nonostante abbia raggiunto conoscenze incredibili e abbia conquistato pezzi di spazio siderale ha scoperto di essere fragile mettendo a rischio ogni conquista, anche la più banale. Un abbraccio, un bacio, una stretta di mano, un sorriso, un caffè al bar, una cena, un brindisi, un film, uno spettacolo teatrale all’improvviso sono diventati un lusso irraggiungibile.
Ma la storia dell’uomo ci ha insegnato a superare ogni ostacolo, a smussare ogni angolo, a spianare le montagne. Il futuro a portata di mano è da conquistare, ma è dietro l’angolo delle nostre vite. Non c’è una ora buia se sappiamo scorgere le luci delle fiammelle.
La chiave, probabilmente, è nel non affrontare il futuro da soli ma insieme, facendo rete e creando comunità. Insieme siamo scudo e scoglio per le tante difficoltà da affrontare. Insieme abbiamo forza, energia, intelligenza e nulla può far paura ad una umanità coesa ed unita.
Dalle Alpi a Pantelleria, dalle Egadi alle Tremiti, dal Barolo al Taurasi, dal Duomo di Milano a Castel dell’Ovo a Napoli, dalla laguna veneta a Pompei, dal panettone alla cassata passando per la sfogliatella, dal lago di Como al delta del Po, dalle Langhe al Salento, dai nuraghi sardi alle fiumare siciliane, dal liscio alla tarantella, da Raffaello, Michelangelo e Lonardo a Caravaggio, da Verdi a Donizetti, a Rossini, a Puccini a Di Giacomo, da Dario Fo a Eduardo De Filippo e Totò, non si può che esprimere fierezza ed orgoglio per essere figli di una terra come l’Italia che, tra errori e qualche nefandezza, ma anche tra bellezza e storia, ci dona ogni giorno la sensazione di essere al centro del mondo e crea ogni giorno le condizioni per scrivere ancora storie di civiltà da trasmettere nel futuro, anche tra mille diversità che, si badi, non sono un limite ma sono la nostra vera ricchezza.
L’Italia vince quando è con le spalle al muro. Forse ci siamo. Ora ci tocca giocare una partita difficile per segnare qualche goal come Paolo Rossi contro il Brasile o come Materazzi contro la Francia. La partita giochiamola insieme!
La Federazione Medie e Piccole Imprese, guidata dall’intelligenza normanno-araba della palermitana Antonina Terranova, dalla forza e dall’energia del legionario della X Gemina, Luca Pantanella e dalla capacità di fare da collante professionale del greco-sannita Giuseppe Fontanarosa con la collaborazione del paziente e paterno affetto di Giovanni Toscano, autentico monumento della formazione professionale, che da tempo ha contaminato il proprio dna partenopeo con quello della montagna irpina, anche in questo anno disastroso, ha saputo e voluto, dopo il congresso della fine del 2019, lanciare al mondo delle imprese italiane il messaggio di restare unite al di fuori delle logiche associative tradizionali ed obsolete. La chiave non è solo il dono dell’umanità ma anche la sapienza nel perimetrare aree di professionalità che non conoscono ostacoli se non la voglia di un continuo aggiornamento a vantaggio di tutti. E i risultati conseguiti non hanno bisogno di troppi commenti ( solo per dare una idea: presenza diffusa sul territorio nazionale, acquisita rappresentatività, due organismi paritetici nazionali, una commissione di certificazione dei contratti, accordi per le casse integrazioni in tutta Italia, interlocuzione privilegiata con alcune regioni sul versante della formazione, del turismo e delle attività produttive).
E allora auguri a tutti. Auguri a chi non ha voluto credere più in questa strada ecumenica, larga, orizzontale e priva di volontà egemoniche. Auguri a tutte le sedi di FMPI. Auguri a tutti gli alleati di FMPI. Auguri a chi lavora tutti i giorni per allargare la presenza nazionale. Auguri al mondo istituzionale e politico che ci riserva ormai crescente attenzione. Auguri al bar che ci porta il caffè e a tutti coloro che lavorano nel difficile ma esaltante mondo delle imprese.
FMPI sarà sempre vicina a questo mondo e tutti i servizi creati sono lì a testimoniarne l’impegno. A loro riserviamo il nostro miglior brindisi.
Vogliamo anche chinare il capo, con rispetto, per ricordare le tante vite e i tanti destini infranti in questo 2020. Vogliamo rendere omaggio a tutto il mondo delle professioni e delle imprese che hanno fatto resistere l’Italia come la sanità, la logistica, i trasporti, la scuola.
Ma vogliamo esprimere la nostra vicinanza anche al mondo del turismo e dell’enogastronomia, vera ricchezza della Penisola, che tanto stanno subendo in termini di danni dalla pandemia. Ma vogliamo anche ringraziare e assicurare la nostra fattiva e collaborativa vicinanza alla politica, alle istituzioni di Governo, statali e regionali, ai sindacati dei lavoratori e anche alle altre organizzazioni datoriali come la nostra, grandi o piccole che siano.
A tutti un sincero abbraccio e un grande augurio per un Natale sereno e un grande 2021.
Infine lasciatemi il vezzo di far rilevare come il nostro portale, in poco tempo, è diventato la palestra di firme, collaudate ma anche meno esperte che hanno fatto, tutte insieme, di ImpresInforma, un piccolo ma reale punto di riferimento a servizio del mondo delle professioni e delle imprese.
Grazie a tutti, soprattutto a chi ha creduto nel progetto e a chi si è fatto convincere da me.
Per ultimo l’augurio va riservato a persone vere, intelligenti, professionali e pazienti come le colonne doriche Fausto Perna, Susy Panico, Alfonso Elefante, Marco Romano, Sergio Accardo, Antonio Abbate, Maria Palma, Diana Ciotu e Anna Sorrentino.
Guardiamo avanti, c’è molto da fare e so già che cominceremo il 2021 in velocità.
Ma ormai siamo, mi scuserà Luca, come la mitica Legio Linteata, corpo dell’elitè dell’esercito sannita che giurava su altari di montagna la propria fedeltà alla patria, pronta ad affrontare le tante battaglie da preparare e vincere nell’interesse di FMPI e delle aziende che essa rappresenta.
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