Dicono che l’acqua salata cura e lenisce ogni cosa. Del resto le acque miracolose di Lourdes servono a questo.
Io per curarmi ho scelto il mare. Ti tuffi e l’acqua ti avvolge e ti rende è più vicina a te stessa.
Il mare, in fondo, non è la cura bensì recupera l’essenza ti stessa perché fa riaffiorare i profumi, i colori e tutto ciò che volevi rimuovere dalla pelle, dalla mente, però non ci riesci perché quello che hai dentro, quello che sei non lo togli con un tuffo a mare, si sente solo più forte.
Ho cercato di fare del mio meglio, non sempre lo ammetto, però la maggior parte delle volte mi sono lasciata trascinare dall’istinto, come se tutto avesse una logica, una linea ben precisa da seguire.
Le conseguenze non le ho sottovalutato, anzi mi hanno consumata fino all’osso. Non le ho solo calcolate, le ho vissute e loro hanno vissuto me come un parco giochi sempre in funzione, senza una pausa, senza una fine.
In semifinale, mi accorgo che ho ancora conti in sospeso con molte persone che mi sono attorno e persone che non ci sono più, questione di uno spazio-tempo che non sono in grado di superare.
Oggi, sono consapevole di fare del mio meglio, dove sento di poterlo fare, e spero di non sprecarlo il mio meglio, come un dono troppo prezioso per essere sconsacrato così semplicemente.
Seguo, tuttavia, ancora l’istinto, stesso dono del mio meglio.
In entrambi i casi la scelta diventa indispensabile come una doccia dopo una sudata, ma l’acqua non è sempre della temperatura ideale, a volte gela e a volte brucia, a quanto pare nemmeno lei è un’amante delle vie di mezzo, ma sa esattamente quando deve gelare e quando bruciare come se fosse a conoscenza di quei piccoli segreti chiamati pensieri, quelli che immancabilmente ti ricordano di vivere, di essere ancora su questo mondo cercando di goderne ogni momento come se fosse il più sacro, il più fedele al nostro essere.
Ecco, alla fine sarebbe qualcosa di diverso avere delle scelte, belle e sublimi, a fronte di tutto lo spreco, di tutti i non momenti, di tutte le non risposte e di tutti i non che non dovrebbero continuare imperterriti e arroganti ad esistere.
Donna io con te, sarò.