Quante distanze può avere l’amore, alcune volte il solo pensiero della distanza ti stravolgono tanta è la loro imponenza.
Incontri una persona, ti soffermi a parlare con essa, per caso, perché magari quel giorno avevi voglia di parlare, di gridare tutto quello che hai sotterrato dentro ad uno sconosciuto che ti ascolta e scoprire che ti ascolta per davvero.
Sei lì seduta su uno sgabello mentre lui, attento, continua ad ascoltarti come se fosse la conversazione più bella della sua vita, ma non è l’unico a pensarlo e allora tu continui, inconsciamente non sai nemmeno il perché, non riesci a fermarti e nella tua mente riesci solo a pensare che è come se lo conoscessi da sempre. Uno sconosciuto che hai sempre conosciuto e che aspettava solo il momento, per uno strano gioco dell’universo, per apparire nella tua vita e agitarla come un mare in tempesta.
Non fai caso a nulla, nemmeno al nome, ma la pelle sente il suo odore, la mente il suo pensiero, l’anima le sue vibrazioni e l’unica cosa che realmente desideri sono solo le sue parole, il suo sguardo o quella mano che sfiora il petto.
In un modo o nell’altro, ti trova e se l’attimo prima avevi pensato di farlo rimanere solo uno sconosciuto, l’attimo dopo inizi a parlarci per davvero.
Iniziano le storie, quei racconti in cui non c’ero, una, due o tre vite fa’, gli anni sono intensi e sono tanti, tanti quanti i timori da affrontare, quasi insormontabili per tutte le immancabili e crudeli sofferenze, ma nonostante questo e nonostante tutto, non smetti di cercarlo, di pensarlo, c’è qualcosa dentro di te che ti spinge in maniera così profonda verso quest’uomo di cui in fondo non conosci nulla se non quello che ti ha mostrato, se non quello che tu hai sentito.
Arriva madre notte, ti incastri sotto il tuo angolo di cielo ed in cerchio ti appare tutto, come una bozza di un quadro non ancora dipinto e al posto dei colori inizi a vedere l’età, i chilometri, le esperienze, le pazzie che non si fanno più e tutte quelle paure che in entrambi le parti sono più vive di noi.
Rimani lì cercando di trovare un senso, un filo logico e in un certo senso un filo lo trovi, è un filo invisibile che non ti fa staccare, non ti fa scappare, ma ti invoglia ancora di più a scoprire, a conoscere, a sentire, a sfiorare, a immaginare, a sognare, a vivere.
Ed è così che avrei dovuto iniziare con la fine, ma finisco con l’inizio, dovremmo credere di più a questa forza astrale che ha scelto prima di noi, per noi quella persona su sette miliardi che potrebbe capire ogni singola parte del nostro essere e che forse potrebbe amarci, amarci nella nostra totalità perché quando si ama davvero, nell’esatto momento in cui ci rendiamo conto di ciò, le distanze di ogni forma, di ogni genere, di ogni cultura, si annullano, senza paura, pregiudizi o pensieri.
L’amore dovrebbe essere quella potenza assoluta che va oltre tutti questi limiti o no?!