Mi lasci il suo curriculum. E’ la frase più inflazionata che si sente ripetere chi bussa alle porte delle aziende in cerca di un lavoro. Il curriculum è, ancora più spesso, la premessa necessaria e non sufficiente per ottenere un colloquio di lavoro.
L’accesso al mondo del lavoro passa quindi per il mitico “curriculum vitae” che ne è strumento fondamentale.
La domanda sorge spontanea: perché la scuola non insegna i ragazzi a compilare un CV? Mistero.
Eppure non sarebbe così difficile, né complicato. Invece chi deve compilare il suo curriculum deve accontentarsi del modello di CV europeo disponibile in rete e nei software di scrittura. Utile ma insufficiente.
Qualche indicazione su cosa scrivere aiuterebbe per evitare curricula che iniziano e terminano con i dati anagrafici e, magari, qualche competenza linguistica basilare: inglese scolastico (!). Ovviamente il problema più grande lo hanno i più giovani che, come se fosse una colpa, non hanno esperienza e vorrebbero farla. Corrono però il rischio di rimanere prigionieri del paradosso “per fare esperienza devi avere esperienza”.
La scuola invece potrebbe – o meglio dovrebbe – spiegare agli studenti che a breve si affacceranno al mondo del lavoro e si imbatteranno nella fatidica richiesta, come ragionano coloro che prenderanno in mano il loro curriculum. Sarebbe utile capire quali sono i criteri in base ai quali vengono selezionati i curricula dei candidati ad un posto di lavoro.
Agli studenti andrebbe spiegato quale è il limite tra inserire una propria attività extraprofessionale per far comprendere di essere una persona dinamica con molti interessi (suono il pianoforte oppure mi occupo di speleologia) ed il rischio di strafare (seguo le trasferte della Roma o vedo la serie TV tal dei tali).
Così come sarebbe utile sapere quanto sono apprezzate competenze trasversali come la capacità di lavorare in squadra, di avere un approccio risolutivo ai problemi, la curiosità e la capacità di adattamento.
Saper compilare correttamente un curriculum non garantisce certo di trovare certamente un lavoro. In un mondo sempre più esigente oltre al curriculum occorrono competenze reali e tanto studio. Tuttavia un curriculum ben fatto consente una possibilità in più, considerato che alcune aziende dichiarano di scartare un buon 40% dei curricula solo per come sono redatti.
Speriamo che il mondo dell’istruzione se ne accorga al più presto.